I traguardi, le ansie e un interminabile gennaio (che poi è diventato febbraio).

 E come ogni anno, gennaio è terminato. 

Trovo pazzesco come il Jet lag derivante dalle vacanze natalizie (per chi ha potuto farle, visti i numerosi casi di Covid) riesca sempre a portare una paradossale stanchezza, rendendo la ripresa un dramatic evergreen.

Ma dopo un po' di fisiologica voglia di dormire, ecco che proprio gennaio porta con sé le migliori giornate. Per me si è trattato di un buon mese, con il podcast che è ricominciato, il lavoro che procede e la discussione della tesi ad un passo (mentre scrivo questa newsletter sono abbastanza in ansia, mancano pochi giorni e sto cercando di preparare un discorso che abbia un filo logico). Insomma, mica mi posso lamentare. 

In ogni caso gennaio è finito, e vediamo cosa ci porterà febbraio.

Io vorrei mi portasse un po' di relax e tanta energia. Forse meno sonno, ma la vedo dura.

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Questa era la newsletter che avrei dovuto consegnare la settimana scorsa. L'ho scritta di venerdì e mi sarebbe piaciuto farvela arrivare entro domenica. 

Cosa è andato storto?

Per fortuna niente! In realtà c'è solo stato un momento nel quale ero così preso dalla preparazione del discorso e dal lavoro che mi sono letteralmente imposto di staccarmi dal pc (di solito, tra un lavoretto e l'altro, ci trascorro ore). Lo sforzo ha avuto i suoi risultati, dai.

In ogni caso sono riuscito a laurearmi, ed è andata anche piuttosto bene. La tesi che ho portato si chiama "La soggettività nel processo valutativo: uno studio di caso a Modena" e, come il titolo suggerisce, parla di valutazione.

Ora, senza voler entrare in un loop retorico, ho lavorato sul discorso valutativo in modo approfondito per capire in che modo i docenti applichino le loro conoscenze tecniche ed i loro pensieri nel momento della raccolta dei dati. Questo elemento viene spesso trascurato, ahimè, ma gran parte della motivazione allo studio (chiariamo: quell'elemento che ci permette di non abbandonare la scuola al quarto anno di Liceo, ad esempio, o di evitare l'autosabotaggio universitario) tende a sparire proprio a causa degli errori di valutazione. Ho pensato fosse interessante parlarne.

Detto ciò, adesso sono ufficialmente un Pedagogista, e non vedo l'ora di urlarlo al mondo. 

Non è questo il modo in cui bisognerebbe sentirsi?


PS: Come per la tesi L-19, anche questa verrà caricata nella sezione "chi sono". Fatene buon uso!

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