Cellulare a scuola? Parliamone.

Di Nicholas Bonavoglia


Spesso, lavorando a scuola, mi capita di sentir provenire dalla sala colloqui una serie di discussioni, più o meno animate, tra i docenti, affaticati da un continuo ripetere l’elenco delle regole d’istituto e i genitori, che provano a difendere i figli.
Le domande che mi pongo spesso sono queste: I genitori conoscono il regolamento scolastico? Quest’ultimo viene spiegato con le modalità adeguate? Viene davvero capita la motivazione che c’è dietro alcune scelte di regolamento?

Cercherò, ora, di analizzare in breve il regolamento vigente riguardo l’utilizzo dei cellulari nella scuola.
Il cellulare, soprattutto negli ultimi tempi (io, ad esempio, sto scrivendo da uno smartphone) non è solamente un telefono, ma è uno strumento dotato di altre valenze tecnologiche che ne rendono l’uso ampiamente vario e ricco (fotocamere, video, messaggistica, internet, ecc.) È facile, quindi, che i ragazzi abituati a farne un uso continuo se ne avvalgano anche durante le ore di lezione, con effetti negativi per se stessi e per gli altri.
Come avviene ormai in quasi tutti i Paesi europei, anche in Italia l’uso del cellulare a scuola è vietato. Lo ha disposto il Ministro dell’istruzione con una direttiva (cfr. direttiva 15 marzo 2007), impegnando tutte le istituzioni scolastiche a regolamentare l’uso a scuola, con esplicito divieto durante le lezioni.

Ma figurati, mica sarà così dannoso un cellulare! Quanto tempo vuoi che perdano?  Beh, secondo uno studio che ha coinvolto 91 scuole superiori di quattro città inglesi, Si, i ragazzi perdono un considerevole quantitativo di tempo.
Mediamente, infatti, nelle classi senza cellulari si registrava un incremento dei voti del 6,41% (Lo stesso risultato che si potrebbe ottenere con un’ora di lezione in più a settimana). Perchè questo risultato? Il multitasking distrae, punto. Immaginate quanto potrebbe cambiare nel vostro atteggiamento, se non ci fosse la costante tensione verso il messaggio in arrivo, la notifica, la ricerca su internet ( e vogliamo parlare dei gattini?).
C’è poco da fare, il regolamento è chiaro e si basa su ricerche documentate.
Mi vuoi dire che non ci sono dei pro?
No, è chiaro: Il cellulare rappresenta comunque uno strumento utile ai fini della comunicazione (purtroppo?), uno studente potrebbe sentirsi più a suo agio sapendo di poter contattare la famiglia in qualunque situazione (un familiare che si sottopone ad un intervento, l’arrivo di un pacco, attesa di risultati) senza dover passare dalla linea telefonica scolastica, spesso affollata. Il telefonino dà anche la possibilità di cercare informazioni su internet, leggere mail al volo.
Il problema sta qui: Il cellulare rappresenta uno strumento “utile”, non “essenziale”, appunto.
E di cose che ci distraggono,soprattutto nella scuola, ne abbiamo già abbastanza no?

Questo discorso, chiaramente, vale per il cellulare. Per quanto riguarda le nuove tecnologie, il loro inserimento a scuola e l’impulso che stanno dando allo sviluppo della didattica moderna, beh, è tutto un altro discorso, e verrà trattato in un altro post.







Fonti
https://archivio.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/allegati/prot30_07.pdf

Beland, L.P. & Murphy, R. (2015). CEP Discussion Paper No 1350: Ill Communication: Technology, Distraction & Student Performance. Centre for Economic Performance, London School of Economics and Political Science.
Retrieved from http://cep.lse.ac.uk/pubs/download/dp1350.pdf

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